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Giovedì 17 Novembre 2016  04:20

La "Italian Federation Football-Tennis" dimostra stile ai Mondiali e fa ben sperare per il futuro

In molti si stanno accorgendo finalmente che una realtà piccola come la La "Italian Federation Football-Tennis" Italia di Torino  può competere ad alti livelli come ai Mondiali di Nicosia.



«Per questi giovani campioni Torinesi è stata una bellissima esperienza sia sul piano della conoscenza del calcio tennis sia sull’aspetto personale e formativo. Hanno dato il massimo e si sono difesi alla grande dimostrando che la scuola tecnica italiana nel calcio tennis è in forte crescita». Sono queste le parole rilasciate a caldo dal presidente Andrea Picco all’indomani di un primo bilancio stilato.

Per la squadra dei ragazzi infatti della "Italian Federation Football-Tennis" di Torino (impegnata in queste ore nella Categoria Singolo, Doppio e Triplo Junior maschile ai Campionati Mondiali in programma a Nicosia, ndr) fanno certamente male le nove sconfitte ma prevale sul morale dei giovani atleti l’unica vittoria, conquistata davvero con coraggio, abnegazione e soprattutto con la consapevolezza del punto di partenza: e cioè, che comunque, sono arrivati ai mondiali con le sole loro forze. Bravi davvero i ragazzi, che già proprio per il solo fatto di essere arrivati ai mondiali, per questo vanno incoraggiati e premiati. A prescindere.

Da grandi campioni in erba quali sono e ben motivati - come sono - dallo staff professionale che li accompagna (in testa il presidente Andrea Picco), la squadra dei ragazzi della "Italian Federation Football-Tennis" di Torino che ha vestito i colori maglia dell'Italia ai Campionati Mondiali di Nicosia - sono assolutamente in gioco e sapranno senz’altro fare meglio la prossima volta.

A dimostrazione di ciò, il fatto che i giovani atleti protagonisti insieme con l’intera compagine sportiva torinese di settore, sono stati invitati il 3 e 4 dicembre prossimo a partecipare ad un torneo ufficiale in Austria al quale prenderanno parte le finaliste del Campionato Mondiale 2016.

A Nicosia, intanto, nella categoria junior maschile il Team Italia composto da Vittorio Cantele, Giuseppe Lamorte e Fabio Guida ha dimostrato che l’Italia può far parte del gruppo composto dalle migliori squadre del mondo. La squadra guidata dal mister Mattia Acone, ha infatti messo in difficoltà tutte le avversarie.

«L’estrazione dei gironi - ha poi fatto sapere il presidente Andrea Picco - non è stata per niente fortunata visto che la nostra squadra ha pescato la Slovacchia (semi finalista del torneo), l’Ungheria (finalista del torneo) Cipro del Nord (padroni di casa) e la Croazia con la quale nella categoria del triplo i nostri ragazzi hanno vinto con un secco 2 a 0».

«Questo invito rappresenta - conclude il Presidente IFFT Andrea Picco - per noi una grande vittoria perché si stanno accorgendo che una realtà piccola come la IFFT Italia, partita da Torino, può competere ad alti livelli».

Ma ecco cosa ha intanto dichiarato Mister Acone «i ragazzi hanno dato il massimo, hanno pagato un pò di emozione ma si sono rivelati all’altezza delle altre squadre. C’è ancora tanto da lavorare soprattutto sul piano dei fondamentali dove i ragazzi hanno fatto tanti errori banali ma le basi per crescere ci sono tutte. La vittoria contro la Croazia è la prova che questi ragazzi hanno messo l’anima per la squadra nonostante la poca esperienza in campo Internazionale».

Per il Capitano Vittorio Cantele invece si è trattato di «un’avventura che ci ha fatto crescere, il livello è molto alto ma continuando ad allenarci sono sicuro che potremmo competere presto con le altre squadre. Ci abbiamo provato ma è mancata un pò di esperienza, sono contento per la vittoria sulla Croazia ma da oggi in poi bisognerà lavorare duramente cercando di trasmettere il calcio tennis a tutti gli italiani under 18 e non solo. Devo inoltre ringraziare i miei compagni di squadra Fabio e Giuseppe che anche loro hanno dato il massimo per la maglia, il nostro grande mister che ci ha trasmesso fiducia e la tecnica del gioco e il Presidente per aver creduto in noi».







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